MISE Italia: “Credito d’imposta formazione 4.0” (fin-2011)

MISE Italia: “Credito d’imposta formazione 4.0” (fin-2011)

MISE Italia: "Credito d'imposta formazione 4.0"

(fin-2011)

MISE Italia: “Credito d’imposta formazione 4.0”

Descrizione e Obiettivi

La misura è volta a stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

Spese ammissibili

Spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione, limitatamente al costo aziendale riferito alle ore o alle giornate di formazione.

Si considerano ammissibili al credito d’imposta anche le spese relative al personale dipendente, ordinariamente occupato in uno degli ambiti aziendali individuati nell’allegato A della legge n. 205 del 2017 e che partecipi in veste di docente o tutor alle attività di formazione ammissibili; in questo caso, però, le spese ammissibili, calcolate secondo i criteri indicati nel comma precedente non possono eccedere il 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.

Le attività devono essere svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale Industria 4.0, quali big data e analisi dei dati, cloud, fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali.

Nel caso in cui le attività di formazione siano erogate da soggetti esterni all’impresa si considerano ammissibili solo le attività commissionate a:

  • soggetti accreditati per lo svolgimento di attività di formazione finanziata presso la Regione o Provincia
    autonoma in cui l’impresa ha la sede legale o la sede operativa,
  • università, pubbliche o private o a strutture ad esse collegate,
  • soggetti accreditati presso i fondi interprofessionali secondo il regolamento CE 68/01 della
    Commissione del 12 gennaio 2001
  • soggetti in possesso della certificazione di qualità in base alla norma Uni En ISO 9001:2000 settore EA37
  • agli Istituti tecnici superiori.

Entità del contributo

Il credito è relativo all’esercizio 2020, è riconosciuto in misura del:

  • 50% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 300.000 per le piccole imprese
  • 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000 per le medie imprese
  • 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000 per le grandi imprese.

La misura del credito d’imposta è aumentata per tutte le imprese, fermo restando i limiti massimi annuali, al 60% nel caso in cui i destinatari della formazione ammissibile rientrino nelle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati.

Quando partecipare

E’ possibile presentare domanda dal 01 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2022.

Chi può partecipare

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale o le imprese che non rispettino le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e che non siano in regola con il DURC.

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MISE Italia: “Imprese dell’economia sociale” (fin-2010)

MISE Italia: “Imprese dell’economia sociale” (fin-2010)

MISE Italia: “Imprese dell'economia sociale”

(fin-2010)

MISE Italia: “Bando Imprese dell’economia sociale”

Descrizione e Obiettivi

La misura Imprese dell’economia sociale è l’agevolazione messa a disposizione dal Ministero dello sviluppo economico (MISE) per promuovere la diffusione e il rafforzamento dell’economia sociale, sostenendo la nascita e la crescita delle imprese che operano, in tutto il territorio nazionale, per il perseguimento di meritevoli interessi generali e finalità di utilità sociale.

La misura finanzia i programmi di investimento proposti dalle imprese operanti nell’ambito dell’economia sociale, i quali devono perseguire uno o più dei seguenti obiettivi:

  •  incremento occupazionale di categorie svantaggiate;
  • inclusione sociale di soggetti vulnerabili;
  • raggiungimento di specifici obiettivi volti alla salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, del territorio e dei beni storicoculturali;
  • conseguimento di ogni altro beneficio derivante da una attività di rilevante interesse pubblico o di utilità sociale in grado di colmare uno specifico fabbisogno all’interno di una comunità o territorio attraverso un aumento della disponibilità o della qualità di beni o servizi.

I programmi ammissibili devono essere:

  • compatibili con le finalità statutarie dell’impresa proponente;
  • ricadere nell’ambito dei settori di attività sociale relativi a ciascuna tipologia di impresa beneficiaria secondo le
    disposizioni della disciplina sociale vigente;
  • funzionali all’attività di interesse generale esercitata dall’impresa nell’ambito dei settori d’appartenenza.

Spese ammissibili

Le spese sostenute nell’ambito dei programmi d’investimento per essere ammissibili devono essere sostenute dall’impresa beneficiaria a partire dalla data di presentazione della domanda e relative all’acquisto di beni e servizi rientranti nelle seguenti categorie:

  • suolo aziendale e sue sistemazioni;
  • fabbricati, opere edili / murarie, comprese le ristrutturazioni;
  • macchinari, impianti ed attrezzature varie nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa; brevetti, licenze e marchi;
  • formazione specialistica dei soci e dei dipendenti dell’impresa beneficiaria, funzionali alla realizzazione del progetto;
  • consulenze specialistiche, quali studi di fattibilità economico-finanziaria, progettazione e direzione lavori, studi di valutazione di impatto ambientale;
  • oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge;
  • spese per l’ottenimento di certificazioni ambientali o di qualità;
  • spese generali inerenti allo svolgimento dell’attività d’impresa.

Entità del contributo

L’agevolazione consiste in un co-finanziamento che copre l’80% dei costi ammessi. Il finanziamento può avere una durata fino a 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento massimo di 4 anni, ed è così composto:

70% finanziamento al tasso agevolato dello 0,5 per cento annuo;
30% finanziamento bancario, a tasso di mercato e di pari durata, erogato da una banca finanziatrice convenzionata.

In aggiunta al finanziamento è concesso un contributo a fondo perduto fino al 5% delle spese ammissibili, per i soli programmi che prevedono investimenti non superiori a 3 milioni di euro, e che rientrano nel campo di applicazione del regolamento (UE) n. 1407/2013.

I programmi di investimento devono prevedere spese ammissibili, al netto di IVA, non inferiori a 100.000,00 euro e non superiori a 10.000.000,00 di euro.

Quando partecipare

E’ possibile presentare domanda dal 07 novembre 2017 fino a esaurimento risorse.

Chi può partecipare

  • Imprese sociali, iscritte nella sezione speciale delle imprese sociali del Registro delle imprese, purché costituite in forma di società (di persone o di capitali);
  • Cooperative sociali, di cui alla legge 381/1991 e relativi consorzi, iscritte nella categoria «cooperative sociali» dell’Albo nazionale delle società cooperative del Ministero dello sviluppo economico- dal 20 luglio 2017 le cooperative sociali hanno acquisito la qualifica di imprese sociali (art. 1, comma 4, del d.lgs. 112/2017);
  • Società cooperative con qualifica di ONLUS, iscritte nell’Albo nazionale delle società cooperative del Ministero dello sviluppo economico e nell’Anagrafe unica delle ONLUS, presso il Ministero dell’economia e delle finanze

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Provincia di Trento: Commercio e Servizi (gent-2010)

Provincia di Trento: Commercio e Servizi (gent-2010)

Provincia di Trento: “Commercio e Servizi”

(gent-2010)

Provincia di Trento: “Commercio e Servizi”

Descrizione e Obiettivi

Contributo a fondo perduto a favore di imprese operanti nel settore del commercio al dettaglio, della somministrazione di alimenti e bevande e dei servizi alla persona al fine di effettuare investimenti per l’avvio di nuove attività e realizzazione di nuovi spazi, riqualificazione e abbellimento di spazi esistenti, o riconversione della propria attività.

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per investimenti immobiliari e mobiliari come segue:

Investimenti immobiliari:

  • spese per opere di tipo immobiliare comprensive di finiture e impianti inerenti la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento e/o il cambio di destinazione d’uso degli immobili (incluse le sistemazioni esterne) destinati alle iniziative ammissibili;
  • spese tecniche (progettazione, direzione lavori, sicurezza, certificazione e collaudo statico) nella misura massima dell’8% degli investimenti immobiliari previsti.
  • spese per l’acquisto di immobili o parti di essi, entro i prezzi massimi ammissibili stabiliti dai criteri e modalità per investimenti fissi e comunque nel limite massimo di euro 150.000,00.

Investimenti mobiliari:

  • Spese per l’acquisto di mobili, arredi e attrezzature funzionali all’attività.

Entità del contributo

Il contributo concedibile è pari alla misura del 25% del costo sostenuto (al netto di I.V.A.).

L’investimento minimo e massimo varia in base al tipo di investimento effettuato, come segue:

  • interventi volti all’avvio di nuove attività e alla realizzazione di nuovi spazi funzionali ad attività esistenti anche attraverso acquisizione con ristrutturazione.
    A titolo esemplificativo si tratta di interventi legati al subentro o meno in attività esistenti o dismesse attraverso l’eventuale acquisizione dell’immobile, la ristrutturazione o l’ammodernamento dei locali, la realizzazione di showroom e/o negozi volti alla vendita dei beni prodotti da aziende manifatturiere (artigiane o industriali), così come l’eventuale acquisizione e realizzazione di nuovi locali, ampliamenti, spazi esterni o plateatici funzionali ed integrativi delle attività esistenti;  
  • con la riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo delle unità abitative, dei servizi igienici, e dei relativi corridoi di accesso, nonché delle case mobili, per le strutture ricettive all’aperto;

Spesa minima: 50.000,00€ – Spesa massima: 600.000,00€ 

  • interventi di riqualificazione, ammodernamento e abbellimento degli spazi esistenti con la loro riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo.
    A titolo esemplificativo: per le strutture di somministrazione alimenti e bevande si tratta di interventi di rifacimento e ammodernamento di sale, plateatici, bar, servizi igienici, cucine, insegne, spazi esterni;
  • per gli esercizi commerciali e gli altri soggetti beneficiari si tratta del rifacimento e riqualificazione delle vetrine, degli spazi interni, delle insegne, delle attrezzature funzionali all’attività e dei magazzini;

Spesa minima: 20.000,00€ – Spesa massima: 600.000,00€ 

  • interventi di riconversione della propria attività ossia l’adeguamento, il rifacimento, la ristrutturazione o l’ampliamento degli spazi e delle strutture esistenti con il fine della sostituzione o riconversione dell’attività preesistente in una nuova tipologia o merceologia anche di diverso settore (es. da negozio di scarpe a negozio di prodotti tipici o da bar a ristorante).
    A titolo esemplificativo si tratta di interventi di ampliamento o ristrutturazione degli spazi esistenti, di adeguamento delle strutture e di acquisto dei beni strumentali alla nuova tipologia o merceologia. 

Spesa minima: 30.000,00€ – Spesa massima: 300.000,00€ 

I contributi sono concessi per finanziare gli investimenti completati entro il 31.12.2021.

Il contributo può superare il 25% e arrivare fino al 30% delle spese nel caso di:

  • interventi nei centri storici;
  • interventi riguardanti esercizi nuovi o esistenti di vendita di produzioni locali (prevalente vendita di beni prodotti da aziende trentine);
  • interventi riguardanti attività localizzate in zone di montagna (superiori ai 400 mslm);
  • interventi che comportano la riapertura di esercizi (anche con diversa tipologia/merceologia) dismessi da più di 3 anni;
  • interventi di realizzazione di showroom o punti vendita di beni di propria produzione da parte di imprese manifatturiere (artigiane o industriali).

Quando partecipare

E’ possibile presentare domanda entro il 31 marzo 2021.

Chi può partecipare

Possono beneficiare degli incentivi le PMI iscritte nel Registro delle imprese della provincia di Trento, aventi una unità operativa sul territorio provinciale.

Inoltre, tali imprese devono avere uno dei seguenti codici ATECO (e loro sottoarticolazioni):

47.1 – Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati;
47.2 – Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati;
47.4 – Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati;
47.5 – Commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati;
47.6 – Commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati;
47.7 – Commercio al dettaglio di altri prodotti in esercizi specializzati;
56 – Attività dei servizi di ristorazione;
74.20 – Attività fotografiche;
75.0 – Servizi veterinari;
77.21 – Noleggio di attrezzature sportive e ricreative;
79.1 – Attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator;
79.9 – Altri servizi di prenotazione e attività connesse;
85.51 – Corsi sportivi e ricreativi;
85.53 – Attività delle scuole guida;
86.90.2 – Attività paramediche indipendenti;
93.2 – Attività ricreative e di divertimento (escluso 93.29.3 – Sale giochi e biliardi);
96 – Altre attività di servizi per la persona;
C – Attività manifatturiere (limitatamente alle iniziative di realizzazione showroom e/o negozi).

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Provincia di Trento: Settore Ricettivo (gent-2009)

Provincia di Trento: Settore Ricettivo (gent-2009)

Provincia di Trento: "Settore Ricettivo"

(gent-2009)

Provincia di Trento: “Settore Ricettivo”

Descrizione e Obiettivi

La Provincia autonoma di Trento intende incentivare il settore della ricettività turistica al fine di migliorare la qualità complessiva dell’offerta trentina, intesa come insieme di ospitalità, servizi ed infrastrutture tramite il sostegno a: 

  • interventi volti alla riqualificazione dei servizi di base di accoglienza del cliente; 
  • interventi di miglioramento della qualità della permanenza dell’ospite; 
  • interventi di completamento dell’offerta della struttura ricettiva. 

Spese ammissibili

Sono ammissibili le spese per investimenti immobiliari e mobiliari come segue: 

Investimenti immobiliari: 

  • spese per opere edili, murarie e impiantistiche inerenti la ristrutturazione, l’ammodernamento, l’ampliamento e/o il cambio di destinazione d’uso degli immobili (incluse le sistemazioni esterne) destinati all’alloggio, agli spazi comuni o alla fornitura di servizi aggiuntivi alla clientela, nonché spese per acquisto e/o costruzione di parcheggi, comprensiva di eventuali spese di acquisto del terreno;  

spese tecniche (progettazione, direzione lavori, sicurezza, certificazione e collaudo statico) nella misura massima dell’8% degli investimenti immobiliari previsti.


Investimenti mobiliari: 

  • Spese per l’acquisto di mobili, arredi e attrezzature destinati all’alloggio (inclusi copriletti, piumini, trapunte, materassi, cuscini, ecc.), agli spazi comuni o alla fornitura di servizi aggiuntivi alla clientela, inclusi sistemi informatici hardware e software. 

Entità del contributo

Il contributo concedibile è pari alla misura del 30% del costo sostenuto (al netto di I.V.A.). 

L’investimento minimo e massimo varia in base al tipo di investimento effettuato, come segue: 

  • interventi di miglioramento degli spazi esistenti destinati o da destinare ad alloggio dell’ospite con la riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo delle unità abitative, dei servizi igienici, e dei relativi corridoi di accesso, nonché delle case mobili, per le strutture ricettive all’aperto; 

 

Spesa minima: 30.000,00€ – Spesa massima: 300.000,00€ 

 

  • interventi di miglioramento degli spazi esistenti destinati o da destinare a zone comuni di permanenza dell’ospite o spazi ad esse funzionali con la loro riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento e rinnovo.  

A titolo esemplificativo si tratta: 

  • per le strutture ricettive, delle hall, sale da pranzo, sale colazioni, centri benessere, piscine, parco giochi, spazi esterni e sistemazioni facciate;  
  • per quelle all’aperto si tratta dei locali di soggiorno, lavanderia, servizi igienici/sanitari e delle dotazioni sportive/ricreative.  

Sono comunque inclusi gli spazi funzionali utilizzati per la produzione dei servizi offerti, quali ad esempio cucine, ripostigli, depositi/magazzini; 

 

Spesa minima: 50.000,00€ – Spesa massima: 600.000,00€ 

 

  • interventi di completamento e adeguamento della struttura ricettiva in funzione dell’offerta turistica tramite la costruzione e/o il cambio di destinazione d’uso di strutture funzionali all’attività dell’impresa, costituendo elemento di maggiore qualificazione dello stesso in relazione all’attività sportiva, curativa, ricreativa e di svago in genere, nonché tramite l’acquisto e/o costruzione di nuovi parcheggi. 

A titolo esemplificativo possono essere un centro benessere, locali per il deposito di sci, bike o per attività sportive, parco giochi, mini-club e altro. 

 

Spesa minima: 70.000,00€ – Spesa massima: 600.000,00€ 

 

I contributi sono concessi per finanziare gli investimenti completati entro il 31 dicembre 2021. 

Quando partecipare

E’ possibile presentare domanda entro il 31 marzo 2021 

Chi può partecipare

Possono beneficiare degli incentivi le PMI iscritte nel Registro delle imprese della provincia di Trento, aventi una unità operativa sul territorio provinciale. 

Inoltre, tali imprese devono appartenere ad una delle seguenti categorie: 

  • esercizi alberghieri 
  • esercizi extralberghieri (a condizione che le unità locali nelle quali sono realizzati gli investimenti somministrino la prima colazione agli alloggiati e non abbiano più del 70% dei posti letto in unità abitative con servizio autonomo di cucina); 
  • rifugi escursionistici; 
  • strutture ricettive all’aperto.

 

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